Pochi giorni fa, il governo ha sospeso il divieto di fumare sigarette elettroniche nei luoghi pubblici emesso a settembre. Tale divieto è stato tuttavia mantenuto nelle scuole, per via del timore che veder fumare sigarette elettroniche possa avere un impatto psicologico negativo sui più giovani, inducendoli a cadere nel vizio del tabagismo, fungendo da “ponte”. L’idea è infatti quella che la sigaretta elettronica, presentandosi come un grazioso accessorio tecnologico colorato e alla moda, possa attrarre i ragazzi, i quali nel tempo potrebbero poi trasformarsi in tabagisti veri e propri, migrando verso forme di fumo “più serie” come il tabacco.
In effetti si potrebbe anche pensare esattamente il contrario: la sigaretta elettronica potrebbe a tutti gli effetti restare per i ragazzi solo un “giocattolo”, che esaurito il suo slancio di moda, verrebbe lasciato dietro le spalle ,senza nel frattempo diventare dipendenti dal vizio del fumo. E’ un dato di fatto che per anni le compagnie di produzione del tabacco abbiano puntato proprio ai più giovani, per convincerli che fumare fosse “cool” (in italiano: facesse figo), che il “giovane ribelle” si identificasse nel vizio del fumo, e non è una novità che gran parte dei fumatori cronici comincino proprio da giovanissimi. L’età a cui si inizia a fumare si abbassa sempre di più, e non è certo colpa della sigaretta elettronica: in che modo dovrebbe infatti questa convincerli a fumare di più, quando le ragioni per cui si inizia sono per la stragrande maggioranza di natura sociale infatti?
In effetti la sigaretta elettronica può ridurre l’impatto psicologico negativo del vizio del fumo, rendendolo più accessibile, ma è anche vero che l’e-cig si impone sul mercato come alternativa al fumo, essendo in ogni caso un’alternativa di gran lunga più innocua. Se anche un 25% dei ragazzi diventasse uno svapatore infatti, è ragionevole pensare che questo 25% proverrebbe non dal gruppo di quelli che non fumano, ma piuttosto di quelli che sarebbero diventati fumatori e che sono stati invece salvati, e oggi come oggi un 25% di fumatori in meno sarebbe un grandissimo traguardo. Quanti di questi “svapatori futuri” infatti, finiranno semplicemente con il mettere da parte anche l’e-cig, una volta che si sarà esaurito il momento sociale in cui fa moda svapare e fumare, per fare ingresso nell’età adulta?
E tu che ne pensi? Hai paura anche tu di vedere le sigarette elettroniche in mano ai ragazzi all’uscita dalla scuola?
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